AMICI & BICI

17 Luglio 2020

Amici & bici

Giovanni e Luca sulle Alpi per il Dreilander Tour
17 luglio 2020

Il lockdown è stata un’esperienza unica e traumatica sotto molti aspetti ma, secondo il mio punto di vista, ha fatto comprendere la parola “libertà” e permesso il concretizzarsi di sogni che oramai giacevano sopiti nelle nostri menti.

Ad inizio maggio, dopo due mesi di forzata “reclusione” nelle nostre dimore, abbiamo ricominciato ad uscire e a riprovare l’ebbrezza di cose che fino a due mesi prima erano normali e scontate: passeggiare per le vie del nostro paese, fare una partita a calcetto, giocare a tennis o scorazzare per la montagna in mountain bike. Ecco, per l’appunto,  è questo quello che mi mancava e appena “libero” sono immediatamente ripartito ed ho pedalato fino allo sfinimento per recuperare il tempo perduto ed mentre, con il vento in faccia, sfrecciavo per le nostre meravigliose colline mi è tornato alla mente un sogno nascosto grazie ad un colloquio con il mio futuro compagno di avventura: Il Dreilander Tour.

Il riassunto è in questi numeri: 7.400 metri di dislivello percorrendo 260 chilometri, da fare in quattro giorni attraversando tre Nazioni, Italia, Svizzera e Austria.

Con Luca abbiamo subito incominciato a pianificare la realizzazione del sogno fino ad allora impossibile, decidendo di concederci una possibilità nel mese di luglio, condizionati da lavoro, famiglia e soprattutto condizioni meteo.

Alla fine tutto è andato per il meglio e l’avventura si è potuta realizzare: partiti da Livigno il 17 di luglio abbiamo iniziato la prima tappa dirigendoci verso la Svizzera, scavalcando il Passo di Cassana e scendendo nella meravigliosa Engadina dove nel pomeriggio siamo arrivati al primo traguardo situato a Scuol e dove in albergo abbiamo trovato i nostri bagagli recapitati dall’organizzazione del Tour.

Il giorno successivo, sempre baciati dal sole anche se con temperature sotto i 10 gradi, siamo ripartiti di buonora dirigendoci verso la Val d’Uina dove attraversando scenari alpini idilliaci siamo giunti ad uno dei punti più caratteristici del Tour e cioè il sentiero scavato nella roccia in mezzo alla gola. Giunti in cima siamo scesi, dopo aver attraversato il confine italiano verso la Val Venosta e dopo aver costeggiato il lago di resia abbiamo varcato il confine austriaco e poco dopo siamo giunti alla fine della seconda tappa: Nauders.

Il terzo giorno ci ha riportato in territorio svizzero, sempre nella meravigliosa Engadina, dove abbiamo iniziato la lunga scalata del passo di Costainas attraversando pascoli e boschi di un verde incredibile. Una lunga discesa ci ha portato verso la Val Mustair dove siamo giunti nell’omonimo paese che ospita un Monastero antichissimo patrimonio Unesco. 

L’ultimo giorno ci ha riportato verso l’Italia. Dopo aver scalato l’Umbrail Pass, abbiamo passato la frontiera italiana nei pressi del Passo dello Stelvio e da qui abbiamo iniziato un fantastico sentiero attraversando diversi resti di baracche e fortificazioni della prima guerra mondiale a circa 2800 metri di altezza scavalcando la Bocchetta di Forcola. Dopo una breve sosta,  accompagnati dai fischi di numerose marmotte siamo scesi, tramite un ripido e pericoloso sentiero, verso i laghi di Cancano  e da qui in poco tempo abbiamo raggiunto Livigno, traguardo del nostro meraviglioso Tour.

Giunti in albergo, con ancora in mente  i ricordi vivissimi dei meravigliosi scenari incontrati , con il mio compagno di viaggio Luca ci siamo concessi un brindisi, per festeggiare la meravigliosa avventura che avevamo affrontato.

 Fortunatamente i sogni non sempre restano tali.